LE SPECIE COMMERCIALI DI TONNO
Thunnus thynnus (Linnaeus, 1758) - Tonno rosso dell'Atlantico: pesce con corpo fusiforme a sezione circolare. Può raggiungere una lunghezza di tre metri e superare i 500 Kg di peso (è documentata una cattura di un maschio di 458 cm e 648 Kg) (Froese et al, 2005). Altezza massima in corrispondenza della base della metà della prima pinna dorsale. Lo spazio tra le due pinne ventrali è occupato da un processo interpelvico. Coda omocerca, molto stretta e munita su ciascun lato di una carena mediana. Dorsalmente il colore è blu metallico, ventre e fianchi biancastri ma ricchi di iridescenze. La regione del corsaletto, appena oltre l'apice della pinna pettorale, è coperta da squame più grandi rispetto a quelle delle altre parti del corpo. La prima pinna dorsale è gialla o bluastra, la seconda pinna dorsale è rosso-bruna (Collette e Nauen, 1983), la pinna anale e le pinnule sono giallo-grigio. La testa è grande e gli occhi piuttosto piccoli. Il muso è prominente e la bocca, non molto ampia, è munita di un'unica serie di piccoli denti conici presenti anche sul palato. Le sue carni sono molto nutrienti, 100 grammi di parte edibile contengono il 23,3% di proteine e il 4,9% di grassi. In Giappone è consumata fresca soprattutto come sashimi. Diffuso nell'Atlantico orientale, dalla Penisola Scandinava al Sud Africa e nell'Atlantico occidentale, dal Labrador al Brasile settentrionale. Denominazione obbligatoria: D.M. 25 /07/ 05 MIPAF.
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Thunnus orientalis (Temminck & Schlegel, 1844) - Tonno rosso orientale o tonno pinna blu: specie oceanodroma quasi identica alla precedente, un tempo ritenuta sottospecie e classificata come Thunnus thynnus orientalis. Diverso l'areale di distribuzione. Vive nel Pacifico orientale, dall'Alaska alla California e nel Pacifico occidentale, dall'Isola di Sakhalin alle Filippine settentrionali. Migrazione tra giugno e settembre in direzione nord, lungo la baia California e le coste del Messico. Specie vulnerabile, sull'orlo dell'estinzione.
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Thunnus maccoyii (Castelnau, 1872) - Tonno rosso australe: simile al tonno rosso dell'Atlantico, ma diffuso tra i 30 ° - 60 ° di latitudine sud. Il dorso può essere blu metallico ma anche molto scuro, quasi nero. La seconda pinna dorsale più alta della prima. Nei soggetti adulti carena mediana del peduncolo caudale gialla. Dimensioni notevolemene inferiori al tonno rosso. La lunghezza è compresa tra 80-120 cm (max 245 cm e 260 Kg). I giovani di 1-2 anni si radunano al largo delle coste dll'Australia occidentale, mentre quellii di 3-4 anni si incontrano al largo dell'Australia meridionale in estate e lungo le coste del Nuovo Galles del Sud in inverno. Denominazione obbligatoria: D.M. 25 /07/ 05 MIPAF.
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Thunnus obesus (Lowe, 1839) - Specie oceanodroma diffusa in tutti gli oceani tra i 45° N e i 43° S, adatto a range di temperatura compresa tra i 13 e i 29 °C, con un optimum di 17°C. Corpo fusiforme. Peduncolo caudale molto stretto munito di una marcata carena mediana su ciascun lato, compresa fra 2 piccole carene situate alla base di ciascun lobo della pinna caudale. Colorazione blu scura metallica dorsalmente, biancastra sulla parte inferiore dei fianchi e sul ventre. A volte nuotano associati ad oggetti galleggianti. Specie altamente vulnerabile. Denominazione obbligatoria: D.M. 25 /07/ 05 MIPAF.
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Thunnus alalunga (Bonnaterre, 1788) - Specie oceanodroma e cosmopolita che può scendere a ben 600 metri di profondità. Dimensioni circa 140 cm max, peso 60 Kg circa. Lunghe pinne pettorali, che arrivano sin dietro la seconda pinna dorsale, da cui il nome alalunga; misurano un tezo del corpo del pesce. Predilige acque con temperature comprese tra i 10 e i 25°C. Associato spesso a Katsuwonus pelamis e a Thunnus albacares. L'American Albacore Fishing Association Pacific (North and South Pacific) ne certifica la pesca attraverso la Marine Stewardship Council. Denominazione obbligatoria: D.M. 25 /07/ 05 MIPAF.
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Thunnus albacares (Bonnaterre, 1810) - Tonno pinne gialle. Specie oceanodroma. La sua caratteristica distintiva risiede nella seconda dorsale e nell'anale molto alte e sviluppate negli esemplari adulti, a forma di falce e lunghe circa 1/5 dell’intero animale. Il peduncolo caudale, molto sottile, porta tre carene: una centrale e due laterali. Una stria giallo-dorata o blu iridescente corre sui fianchi dall'occhio sino alla coda. Le dorsali e l'anale sono gialle; pinnule gialle con margine nero. Colorazione del dorso blu scura metallica; sul ventre presenza di una ventina di linee più chiare, quasi trasversali e discontinue; margine delle pinnule di colore nerastro. Lunghezza max 200 cm peso max 200 kg. Specie cosmopolita presente nelle acque tropicali e subtropicali di tutti gli oceani e dei mari adiacenti, comprese tra 40°N e 40°S (assente nel Mediterraneo, tuttavia permangono alcuni dubbi sulla sua reale presenza nei nostri mari). Forma banchi numerosi che tendono a restare al di sotto del termoclinio. Compie migrazioni che tuttavia non sono del tutto conosciute. Si approssima alle coste nei mesi estivi. Denominazione obbligatoria: D.M. 25 /07/ 05 MIPAF.
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BIBLIOGRAFIA
- Ferretti M - Inventario degli attrezzi da pesca usati nelle marinerie italiane, Ministero Marina Mercantile, Direzione Generale della Pesca: 95 pp. - 1983.
- Barbara Block, Teo S L H, Walli A, Boustany A, Stokessbury M J W, Farwell C J, Weng K C, Dewar H, and William T D, "Electronics tagging and population structure of Atlantic bluefin tuna " Nature 434, 1121-1127 - 2005
- Collette B.B. – C.E. Nauen (1983), FAO species catalogue. Vol. 2. Scombrids of the world. An annotated and illustrated catalogue of tunas, mackerels, bonitos and related species known to date, FAO Fish. Synop. 125 (2), 137 p
- Froese R. – Pauly D. Editors (2005), Fish Base. World Wide Web electronic publication. www.fishbase.org, version February 2005.
- Gramitto M. E. (2001), in: Gramitto M. E. (ed), La gestione della pesca marittima in Italia. Fondamenti tecnico-biologici e normativa vigente, Monografie Scientifiche, Consiglio Nazionale delle Ricerche, 81-148.
- Uozumi, Y. 1996. In: Thunnus alalunga, 2008 IUCN Red List of Threatened Species. IUCN 2008.
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